La giusta conservazione della birra artigianale
Stai bevendo una birra trattata correttamente?
Ti sei mai chiesto come sia stata trattata la birra artigianale che avete appena versato nel vostro bicchiere o che vi stanno servendo? Non sono dettagli trascurabili se amate la birra, dai più chiamta, "cruda".
Il termine “cruda”, significa che non ha subito pastorizzazione né microfiltrazione. Concettualmente quindi è "viva" e, come tutti i prodotti "vivi", andrebbe trattata come un qualsiasi alimento deperibile.
Mangeresti una ricotta fresca che è stata fuori dal frigo per un mese per essere refrigerata al momento della vendita? Ne dubito, non sarebbe un prodotto conservato nel modo corretto, perché allora bere una birra artigianale che è stata esposta a temperature poco ideali e refrigerata soltanto poco prima dell'acquisto?
Capita spesso di vedere in locali, specializzati e non, alcuni frigoriferi che al loro interno contengono dalle 4 alle 6 bottiglie/lattine di birra per tipologia, esposte e pronte per essere servite.
Sai dove vengono stoccate le altre bottiglie/lattine che compongono una cassa? Le casse sono generalmente da 12 a 24 pezzi, quindi 4-6 bottiglie sono lì refrigerate, mentre le altre? Dove vengono conservate?
Sorseggiando una birra a cui non è stata data la giusta attenzione si rischia di bere qualcosa che non è stato pensato in origine dal birraio e con possibili aromi e odori sgradevoli che sfociano in difetti.
Lo stesso discorso vale per i fusti, che vanno sempre conservati nella catena del freddo.
Non basta un Chiller (refrigeratore di liquidi) che raffreddi il prodotto al suo passaggio. L’esempio “ricotta” funzionerebbe benissimo anche in questo caso.
Da LoSfuso tutte le birre in fusto, lattina e bottiglia che necessitano della catena del freddo sono stoccate rigorosamente in cella frigorifera per garantire ai clienti la giusta conservazione, freschezza ed integrità.
Abbiate sempre cura e consapevolezza di cosa e dove bevete!
La birra è per i momenti leggeri, ma è una cosa seria.
Cheers! 🍺